giovedì 26 settembre 2013

Elezioni del presidente della Provincia e consigli provinciali "DDL Del Rio " :Cittadini di serie A e cittadini di serie B.






I numeri contano e non contano solo nell'attività economica finanziaria , ma con il disegno di legge del Rio per le Province conteranno anche nell'espressione massima della Democrazia ,il Voto, che di fatto ,se passasse questa riforma ,"produrrebbe "cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Ecco uno stralcio del DDl.  <<Le nuove province saranno governate da un presidente, eletto dai Sindaci, dal consiglio provinciale e dallassemblea  dei sindaci. Nel consiglio saranno presenti solo i sindaci dei comuni con più di 15 mila abitanti e i rappresentanti delle unioni. Faranno parte dellassemblea tutti i sindaci della provincia. Il presidente sarà eletto dai sindaci in carica mediante un sistema di voto ponderato, ossia verrà attribuito un valore crescente ai voti dei sindaci in modo proporzionale alla popolazione dei rispettivi comuni>>

Dunque nella bozza del DDL del Rio si prefigurano Province come enti di secondo livello, quindi che non hanno titolarità di Funzioni ma che sono delegate da enti titolari di funzioni nel caso specifico dai Comuni.

Se da un lato ,questa può essere vista come una scelta politica di governace territoriale e quindi un indirizzo verso una nuova governace, ciò che invece non può essere sottaciuto è il diverso valore del voto dei cittadini, che secondo questo DDL non varrebbe allo stesso modo ma genererebbe cittadini che valgono 1 voto e cittadini che valgono ad esempio 1/ 278 di voto (vedi simulazione per la provincia di Campobasso riportato in infografica).

Si ritiene non accettabile questa disparità di "valenza"  di voto così facendo si determineranno cittadini di serie A e di serie B annullando il principio cardine della democrazia ,il Voto.

Inoltre non solo i cittadini dei piccoli comuni sarebbero penalizzati nell'entità del voto , visto che il loro voto non vale 1 ma addirittura potrebbe valere 1/1000 come ad esempio il voto di un cittadino di un comune che consta 1000 abitanti rispetto ad un altro cittadino della Repubblica ( sessi diritti e doveri) che abita in una cittadina di 100.000 abitanti, ma non avrebbero nemmeno rappresentanze in consiglio tutti quei cittadini che abitano in comuni con popolazione al di sotto dei 15 mila abitanti., se pur si fa riferimento a rappresentanti delle unioni non meglio specificati in termini di popolazione.
F. D'ab.
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