venerdì 27 dicembre 2013

Governance territoriale Molise-Se ne cominci a parlare con serietà-subito un OSSERVATORIO operativo -Una lettura propedeutica per chivolesse proporre modelli di governance

correva l anno 2011 



Il Molise dei Piccoli Comuni:PROPOSTA :Istituire un Osservatorio Regionale permanete dei Piccoli Comuni

15 dicembre 2011 alle ore 0.43
                                   
Il Molise dei Piccoli Comuni:come affronterà il nuovo governo la riformadell'accorpamento delle funzioni dei Piccoli Comuni ?
PROPOSTA :Istituire un Osservatorio Regionale permanete dei Piccoli Comuni
I piccoli comuni, la metamorfosi di Apuleio e il Vaso di Pandora-

Il Molise dovrà affrontare un cambiamento di “governance” locale, che modificherà radicalmente gli equilibri esistenti. Le vicissitudini politiche, sia nazionali che regionali, hanno rallentato questo imminente processo di modifica dell'assetto territoriale. Il nuovo esecutivo, il nuovo Consiglio regionale, ed il nuovo assessore con delega agli enti locali, dovranno lavorare alacremente ed in sintonia con i Comuni per trovare un assetto ottimale, che dia non solo ragione ai numeri, ma che sia sopratutto funzionale, in base alle caratteristiche orografiche, di viabilità e dei rapporti già esistenti fra i vari comuni . Basta dire che su i 136 Comuni totali della Regione Molise, 126 sono interessati da questo brusco cambiamento di “governace” locale.

UNIONI DI COMUNI :
Senza entrare nel merito della normativa che regola le unioni di comuni, previste da molto tempo, poi inserita nel testo unico degli enti locali fin dal 2000, questa forma associata di gestion, all'inizio della sua formulazione, prevedeva che dopo alcuni anni i comuni si fondessero in un unico comune, con una incentivazione economica.
Successivamente, pur togliendo il vincolo di fusione, le unioni di comuni sono state considerate una opzione, ed anche dove si sono istituite, hanno gestito ben poca cosa rispetto a ciò che potevano gestire. Molte amministrazioni hanno voluto mantenere deliberatamente un sistema di potere locale, che non ha portato ad un sviluppo armonico e condiviso dei territori , proprio perché non si è passati alla fase di collaborazione operativa.

Se da una parte gli amministratori “pro tempore” hanno snobbato le Unioni di Comuni dall'altra il timore di perdita d'identità ,ha evidentemente condizionato anche i cittadini dei piccoli comuni , inoltre non vi è stato un piano nazionale capace di intervenire con proposte di sviluppo di questi enti, troppo spesso, considerati marginali. Questa forma di gestione associata(le unione dei Comuni) è state sempre recepita come una formula di accorpamento delle realtà istituzionali più deboli e non come una fase di crescita del territorio.

Ad avere maggiore successo sono state altre forme di cooperazione, dai patti territoriali agli accordi di programma , alle convenzioni, quest'ultima utilizzata sia per i servizi che per il personale, essendo forme di cooperazione momentanee e non stabili nel tempo , e soprattutto molto subordinate al potere politico “pro tempore”.

In questi ultimi anni il legislatore è stato mosso da un idea di fondo, il piccolo è bello, manon conviene, e partendo da questa convinzione man mano si sono proposte, e varate leggi che sono andate verso questa direzione .

giovedì 26 dicembre 2013

Entrate tributarie- Dati ragioneria generale della stato ottobre 2013-aumento del prelievo per gli enti territoriali

IMU comuni + 32,8 %
Addizionale comunale +   20,5%

"Nel confronto rispetto al gettito del 2012 bisogna tener conto delle modifiche nelle modalità di calcolo del primo acconto 2013 che, a differenza dello scorso anno, includono anche le eventuali variazioni di aliquota deliberate dai singoli comuni e delle modifiche normative intervenute nella disciplina dell’imposta. L’art. 1 comma 380 lettera g) della Legge di Stabilità per il 2013 ha infatti dato ai comuni la possibilità di aumentare fino a 0,3 punti percentuali l’aliquota standard dello 0,76 per cento per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D. L’art.1 del D.L. n. 54/2013 ha inoltre previsto la sospensione del pagamento della prima rata per alcune tipologie di immobili (abitazione principale, unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, terreni agricoli e fabbricati rurali), abolita definitivamente dal D.L. n. 102/2013. "

Leggi Documento completo

martedì 24 dicembre 2013

Macroregioneadriatica.documento approvato dalla conferenza delle Regioni.

La macroregioneadriatica , coinvolge  tutte le regioni che affacciano sull'adriarico  un progetto che tende ad allargare la visione di partecipazione ad un unico progetto basato si più assi ed interventi .

Ecco i documenti approvati  dalla conferenza delle regioni
Documento approvato dalla conferenza delle regioni
Testo integrale


giovedì 19 dicembre 2013

Costi della politica studio uil 2013 -Le Regioni che hanno tagliato dipiù Molise, Toscana , Lazio tra il 2012-2013


Il 5% della popolazione italiana é direttamente o indirettamente retribuito dalla politica sempre una dato irrisorio circa un milione di persone.

In diminuzione del 4% il costo della politica  del 2013 rispetto a quello del 2012 per gli organi centrali .

Anche gli enti locali sopratutto le Regioni , dopo gli scandali hanno diminuito e tagliato i costi della politica, tra le regioni che risultano aver tagliato di più Molise ,Toscana e Lazio.

Leggi studio completo e tabelle Studio


martedì 17 dicembre 2013

La società geografia italiana propone un nuova" governance "per l'Italia 36 Regioni


Una proposta che va nel senso opposto a quella  delle Macroregioni, che in questo momento sembra essere la proposta politica maggiormente avallata .
 La società geografica italiana propone un aumento del numero delle regioni distribuite in modo da essere più vicine al territorio , logicamente con una revisione del ruolo delle Regioni  e diversi rapporti con lo stato centrale.

Leggi la proposta e i documenti

http://www.societageografica.it/images/stories/riordino_territoriale.pdf

La proposta



giovedì 12 dicembre 2013

giovedì 5 dicembre 2013

Piccoli comuni. Programma 6000 campanili. Aggiornamento Anci


"La graduatoria degli interventi che potranno accedere al finanziamento sarà approvata con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Sui siti istituzionali del MIT e dell’ANCI sono disponibili gli avvisi e le ulteriori notizie al riguardo."



Comunicato Anci Nota aggiornamento Anci


domenica 1 dicembre 2013

Piani di emergenza comunali: quanti comuni li hanno adottati ?


Il tema risulta essere di quelli che si affrontano solo dopo che succede qualcosa di importante  e che immediatamente dopo si rimanda alle "calende greche".

Infatti se è vero che molte aree del territorio italiano sono a rischio sismico ed idrogeologico, non si riesce a comprendere perché i comuni non sono non predispongono un adeguato piano di  emergenza (obbligatorio) ma sopratutto non gli danno quell'importanza che dovrebbe avere, visto che poi si reclamano a gran voce soldi per il dissesto e per contenimento di aree a rischio sismico ed idrogeologico.

L'associazione Cittadinanzattiva ha presentato in questa infografica i dati in merito allo stato attuale dei piani di emergenza comunali.